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ECONOMIA

 

L’economia russa, dopo essere cresciuta dell’1,3% nel 2019, nei primi mesi del 2020 è stata colpita da numerosi shock: il crollo del prezzo del petrolio; gli effetti sulla domanda interna delle misure di quarantena; la riduzione delle esportazioni di prodotti minerari a causa della crisi globale. Come risultato, si prevede una riduzione del PIL del 6% nel 2020.

 

Settore primario

AGRICOLTURA
Nonostante le vaste zone coltivabili, il paese è un importatore di prodotti agricoli; molti sono gli investimenti statali a sostegno del settore agricolo.
La coltura principale è il frumento; seguono orzo, patate, segale, avena, girasole, barbabietola da zucchero.
 

Sulle attività forestali si fondano alcune delle industrie più fiorenti: segherie, mobili, pasta di legno, cellulosa, carta per giornali e carta.
Allevamento.
Il patrimonio zootecnico è rilevante, ma non sufficiente al fabbisogno interno. In Siberia vengono allevate renne e animali da pelliccia.
 

La pesca dà un contributo importante alla copertura del fabbisogno alimentare e sostiene l’industria conserviera. Particolarmente pescosa è la costa dell’Artico; nel basso Volga si pescano storioni (dai quali si ricava il caviale).
I principali porti di pesca si trovano sull'Oceano Pacifico, sul Mar Bianco, sul Mare di Barents e sul Caspio.

Settore secondario
RISORSE MINERARIE.

Sono abbondanti e diversificate. I principali giacimenti di carbone della Russia europea si trovano nel bacino della Pečora, al margine orientale del Donbass, nella zona di Mosca e negli Urali; nella Siberia sono sfruttati i bacini di Kuzneck, della Jacuzia, della Kamčatka e dell’isola di Sahalin.
I maggiori giacimenti di petrolio sono quelli nella Siberia occidentale e nel bacino del fiume Ob’. 

Energia.
Oltre a numerosi impianti termoelettrici, attivi quelli idroelettrici, tra cui le centrali di Samara e Volgograd sul Volga; di Bratsk, Bogučany e Ust-Ilimsk sull’Angara; di Krasnojarsk e di Sajan sullo Enisej.
Il paese è uno dei più attivi nell’export e nella costruzione di impianti nucleari all’estero.


Industria.
La siderurgia, caratterizzata da impianti obsoleti, è concentrata in tre aree: la zona centrale della parte europea, la zona uralica e la zona siberiana.
Per la metallurgia si segnalano diffusi impianti di lavorazione dell’alluminio, del rame, di piombo e zinco, del magnesio e del nichel.

Settore terziario

Le esportazioni di idrocarburi sono componente essenziale della bilancia commerciale. Nell’ultimo decennio sono arrivate a contare per una quota rilevante del PIL nazionale.

Se l’economia russa sembra essersi lasciata alle spalle i momenti più difficili e la recessione del 2015-2016 sembra ormai superata, la crescita rimane, però, ancora debole. Secondo i dati del Ministero russo dello Sviluppo economico, il Pil è cresciuto dell'1,7% su base annua e le previsioni per il 2019 restano inferiori al 2%.

I consumi ristagnano come conseguenza della crisi economica che ha anche fatto alzare il tasso di povertà nel Paese (ora al 15%).

Tra i vari problemi che affliggono l’economia russa uno sembra essere particolarmente grave perché riflette una condizione congenita allo sviluppo economico russo da quasi tre decadi: il budget della Federazione dipende ancora troppo dall’export energetico e tale situazione resterà probabilmente invariata nei prossimi anni.

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MONETA

 

Il rublo russo è la valuta della Federazione Russa (anche delle repubbliche di Abcasia e Ossezia del Sud, internazionalmente non riconosciute).

Secondo la versione più popolare la parola "rublo" derivava dal verbo russo рубить, (rubit'), che significa tagliare. Storicamente un "rublo" era un pezzo di un dato peso tagliato da un lingotto d'argento (grivna), da cui il nome.

 

1 rublo russo corrisponde a 0,011 euro.

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